“Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada lì ricomincia la storia del calcio” è quello che ci ricorda Jorge Luis Borges, è ciò che è successo ad Andrea Carpita e Simone Marinai. Due coetanei cresciuti insieme sulla spiaggia del “Muraglione” di Viareggio, fin da adolescenti, inseguendo una passione. Nel 2010 questi ragazzi poco più che ventenni, animati da un grande amore per il beach soccer, hanno esordito in Serie A con la maglia bianconera senza sapere che avrebbero marchiato a fuoco i successivi quattordici anni del campionato Lega Nazionale Dilettanti. Questa storia non è una favola ma forse ci assomiglia se pensiamo che tutto è iniziato da un torneo, il “Matteo Valenti”, una manifestazione che da più di vent’anni coagula attorno a sé centinaia di appassionati di beach soccer, tutti viareggini doc o quasi. Il “Matteo Valenti” è avvolto da un’aura particolare perché è dedicato ad un ragazzo scomparso tragicamente sul lavoro e non c’è modo migliore per ricordarlo ritrovandosi tutti insieme per un evento che va oltre lo sport. Tra di loro c’è anche “Jackie”, il fratello di Matteo, un altro innamorato del beach soccer, un’esteta della rovesciata che ha illuminato questo sport sempre e comunque con la maglia bianconera.
Partiamo dal più fedele alla causa bianconera, il portiere Andrea Carpita che ancora veste la maglia del Viareggio. Un giocatore dalle grandi doti atletiche, formidabili qualità balistiche, fondamentali nel beach soccer in cui si conclude in porta in media ogni 30’’. Classe ’88, Andrea ha collezionato 13 stagioni con il Viareggio, più di 200 presenze impreziosite da sei trofei: due Scudetti (2016 e 2023), altrettante Coppe Italia (2012 e 2016), una Supercoppa (2018) e un Euro Winners Cup (2016), la Champions League del beach soccer. Per ben tre volte è stato nominato miglior portiere della Serie A (2015, 2016 e 2022). Ripensando al passato Carpita ha le idee chiare: “Non ho dubbi sul ricordo più bello. Parliamo del 2012. Dopo soli due anni dal nostro esordio in A abbiamo conquistato la prima Coppa Italia davanti al nostro pubblico con una squadra formata da soli viareggini. Credo sia un evento senza precedenti nello sport italiano”.
Nella scorsa stagione Andrea ha indossato la fascia da capitano ceduta dall’amico di una vita e compagno di squadra Simone Marinai. Il suo ruolo nel tempo è cambiato, da rising star è diventato un punto di riferimento per tutto il circuito. Ha imparato i segreti del ruolo dai più forti ed ora fa da chioccia all’inesauribile nidiata di campioncini che Viareggio sforna con una quantità e qualità impressionanti. Carpita è il front man di un progetto che assomiglia a quello dell’Atletico Bilbao nel calcio a undici. Per tanti anni la squadra è stata innervata solo da viareggini. Con il tempo sono stati inseriti pochi stranieri, solo quelli di grande spessore. Negli ultimi cinque anni è tornata a salire la quota di “canterani”.
“Lo sport aiuta a creare legami indissolubili” – ci tiene a sottolineare Andrea. “Con noi ha funzionato. E’ ciò che vogliamo trasmettere ai giovani per non spezzare quel filo che unisce le diverse generazioni attorno ad uno sport magico. La continuità, il senso di appartenenza, la condivisione delle emozioni, sono questi gli aspetti che rendono Viareggio una società unica”.
Carpita ha sempre svolto un ruolo attivo nell’Academy bianconera dimostrando che le radici, nello sport come nella vita, sono importanti. Andrea è il prototipo del portiere ideale e moderno del beach soccer. Ha segnato almeno un gol nelle ultime otto stagioni, togliendosi la soddisfazione di gonfiare la rete in due finali Scudetto, l’ultima nel 2023 (doppietta), ed una di Coppa Italia (2017). I rigori parati in semifinale e finale hanno consegnato al Viareggio l’Euro Winners Cup del 2016.
“Abbiamo vinto tanto ma il primo successo non si scorda mai” – sorride Andrea. “Nella finale di Coppa Italia del 2012 giocata con il Catania davanti al nostro pubblico a metà secondo tempo eravamo sotto 4-1. In quel momento mister Stefano Santini ha detto agli avversari che quattro reti non sarebbero bastate per batterci, avrebbero dovuto farne di più……alla fine abbiamo vinto 8-7. Come fai a dimenticare certi momenti? Te li porti dietro per tutta la vita”.
In nazionale dal 2017 Carpita ha vinto due Europei (2018 e 2023) e conquistato un oro ai Giochi del Mediterraneo giocati a Patrasso (Grecia) nel 2019. Vice Campione del Mondo nel 2019 in Paraguay, il portiere viareggino con la Nazionale ha collezionato 131 presenze condite da otto gol.
Simone Marinai è nato con le stimmate di capitano. Ha indossato la fascia al braccio del Viareggio nel 2010 lasciandola solo nel 2022. Un punto di riferimento per i compagni e per tutto il circuito grazie al suo senso di responsabilità, all’empatia verso gli altri giocatori, alle sue capacità di leadership. Fin dall’inizio è stato il fulcro attorno al quale è ruotato tutto il meccanismo perfetto del Viareggio. Un Jolly inesauribile, una vera e propria trottola sulla sabbia. Simone sa fare tutto, difende e attacca, vede la porta e detta i tempi della squadra. Prima di intraprendere il nuovo corso viareggino il giocatore classe ‘88 ha esordito in A già nel 2008 con la precedente squadra della Versilia, i Cavalieri del Mare. Un inizio niente male se pensiamo che in quella squadra c’erano campioni brasiliani e portoghesi del calibro di Alan, Madjer e Belchior capaci di vincere tutto in Italia e nel Mondo con i club e le rispettive nazionali.
Se mi guardo indietro, ancora non ci credo. La passione ti fa fare delle cose incredibili. Insieme agli amici di una vita ho iniziato per gioco ma non è stato mai solo un gioco. Il beach soccer, come tutti gli sport, richiede impegno, dedizione e sacrificio. Ma quando fai ciò che ami niente è impossibile. La soddisfazione più grande? Per me non è un trofeo conquistato. Certo la prima Coppa Italia alzata nel 2012 davanti al nostro pubblico rimarrà sempre nel mio cuore. Ma ciò che mi rende più orgoglioso è aver trasmesso la nostra passione, le emozioni, a tutta la città di Viareggio”.
Con i bianconeri Marinai ha collezionato numeri da record: dodici stagioni di fila, più di 200 presenze, 114 gol segnati (secondo marcatore all time del Viareggio dietro solo al bomber Gori), sei trofei conquistati ed il premio come miglior giocatore della Serie A nel 2012. La scorsa stagione ha raggiunto il fratello Stefano al Pisa prendendosi un’altra Supercoppa
Simone va oltre lo sport. Il suo percorso nel beach soccer non è stato solo professionale.” Siamo cresciuti tutti insieme, un gruppo di ragazzi che sono diventati uomini. Intorno al beach soccer abbiamo costruito una famiglia sportiva che si è allargata con il tempo perché anche gli avversari, fuori dal rettangolo di sabbia, sono diventati parte della nostra vita. Come Simone Frainetti. Ci siamo affrontati decine di volte nelle sfide infinite tra Viareggio e Terracina. Da avversario sportivo è diventato un amico fraterno. Condividiamo gli stessi valori, l’ho sempre apprezzato non solo per ciò che ha dato al beach soccer ma soprattutto per le qualità umane”. C’è spazio anche per ricordi goliardici perché i peccati di gioventù fanno parte della crescita dentro e fuori dal campo.
“Nel 2010 ho festeggiato il compleanno durante la tappa di Campionato di Olgiate Olona. Eravamo ventenni incoscienti. Abbiamo fatto serata fino alle prime luci dell’alba. Ma c’era un problema. Quello stesso giorno avremmo dovuto affrontare in Campionato uno squadrone come il Lignano. Li abbiamo battuti per 7-3. Basta questo aneddoto per far capire la forza di un gruppo unito, l’entusiasmo che a volte stravolge la logica”.
Fin dal 2010 Simone ha scritto pagine indelebili della Nazionale Italiana con cui ha collezionato 193 presenze arricchite da 66 gol. Ha partecipato a tre Mondiali (Espinho 2015, Bahamas 2017 e Paraguay 2019) ed a dieci Europei. Protagonista nella conquista del titolo continentale del 2018 ad Alghero, Vice Campione del Mondo nel 2019. Due medaglie d’oro ai Giochi del Mediterraneo a Pescara nel 2015 e Patrasso nel 2018. Medaglia d’argento ai Giochi Europei di Baku nel 2015.
Simone ha sempre ripetuto che tutte le stagioni giocate sono state speciali, ognuna a modo suo.
“La migliore per me è sempre la prossima, ho ancora tanta voglia di far bene. In estate compirò 36 anni, probabilmente sarà l’ultimo anno in Serie A. Ho dentro ancora l’entusiasmo del primo giorno ma tutte le storie d’amore, anche le più belle, hanno una fine”.