Intervista al CT della Rappresentativa Juniores di Calcio a 11 alla vigilia della partenza per il Torneo delle Regioni
Dopo l’esperienza nella selezione Giovanissimi, il Commissario Tecnico Pasquale Martinelli è alla guida quest’anno della Rappresentativa Juniores di calcio a 11. Una responsabilità che il presidente Piero Rinaldi e l’intero Consiglio direttivo hanno voluto affidargli ben conoscendo le doti tecniche e umane di una persona che “mastica” calcio da sempre. A pochi giorni, ormai, dall’inizio del Torneo delle Regioni abbiamo intervistato il neo Selezionatore della Rappresentativa maggiore che ha illustrato, tra l’altro, il lavoro svolto e le potenzialità della Juniores che parteciperà alla competizione giovanile della Lnd in programma, quest’anno, in Trentino Alto Adige.
Qual è stato il lavoro di preparazione svolto dalla Rappresentativa Juniores?
La programmazione del lavoro non è cambiata rispetto al recente passato. Nella fase iniziale abbiamo svolto il solito lavoro di scouting. Sia io sia il mio vice Nicola Di Mase abbiamo lavorato per cercare di mettere su un’ossatura della selezione. Fatto questo non restava che trovare le pedine che ci permettessero di essere elastici sotto il profilo tattico senza, comunque, perdere equilibrio. Importante è stato il rapporto di collaborazione instaurato con i tecnici delle società affiliate al CRB...
Con molti di loro ho avuto il piacere di interloquire diverse volte . Altrettanto ha fatto Nicola Di Mase. Questo per noi è stato un enorme vantaggio perché eravamo a conoscenza anche dell’aspetto caratteriale dei ragazzi. Un fattore difficile da valutare osservandoli solo dall’esterno. Sono ragazzi spesso fragili, timorosi e chi li vive quotidianamente ci ha favorito fornendoci le informazioni giuste per capirli meglio.
Come è avvenuta la scelta dei ragazzi che si apprestano a partire per il Torneo delle Regioni?
Con una cadenza settimanale siamo stati presenti sui campi di gioco. Io nell’area materana e Nicola Di Mase in quella potentina. In questo modo abbiamo osservato quasi tutte le società di Eccellenza e Promozione e i loro ragazzi. Ne è venuto fuori un quadro positivo segno che il calcio dilettantistico lucano ha delle potenzialità sulle quali lavorare. Ed è quello che abbiamo fatto effettuando una cernita tra i ragazzi che potevano essere utili nell'allestimento della Rappresentativa. Nella scelta, come sempre, abbiamo tenuto conto non soltanto dell'aspetto tecnico, ma anche della disponibilità e del comportamento. Chi fa parte della nostra selezione lo ha meritato.
Quale giudizio dà, in generale, di questo gruppo?
E’ un buon gruppo, con un ottima fisicità, molta forza e con qualche elemento di qualità. Sulla carta abbiamo un mix perfetto. Credo, tuttavia, che l’aspetto fondamentale di questa squadra sia un altro. A me piace definirla una selezione tignosa, che non molla mai. Vedremo se il campo avvalorerà questa tesi.
Sul piano tecnico che Selezione dobbiamo aspettarci di vedere sui campi di gioco del Trentino Alto Adige?
Proveremo ad essere aggressivi , ma allo stesso tempo cercheremo di esprimere un bel calcio.
Cosa la soddisfa di più in questa formazione e in cosa si dovrebbe migliorare ?
La cosa che più mi soddisfa del gruppo è che possiamo cambiare atteggiamento tattico con più varianti. Quello che, secondo me, dobbiamo migliorare è la cattiveria agonistica.
Al Tdr rappresenterete il CRB e l’intera regione. C’è nei ragazzi la consapevolezza di questo importante ruolo?
Penso che la loro più grande consapevolezza sia che al Tdr avranno una ulteriore possibilità di dimostrare che qualcuno si è distratto e non li ha notati prima. Poi indossano i colori della nostra regione e, quindi, sono responsabilizzati ad avere un atteggiamento esemplare anche fuori dal campo.
Secondo lei dove potrà arrivare questa Rappresentativa?
In un girone tosto e senza parametri di valutazione con le rappresentative delle altre regioni è difficile ipotizzare qualcosa. Il mio sogno è quello di passare il turno cosa che alla Basilicata non riesce ormai da molto tempo. Credo, tuttavia, che alla fine il mio obbiettivo primario sia quello di fare di questi ragazzi, una squadra. Chi ha fatto calcio sa di cosa parlo.
Gianluca Tartaglia