Una marcia trionfale quella della Torres, nel primo campionato sperimentale della eSerieD organizzato dalla Lega Nazionale Dilettanti. La compagine sassarese, in vetta da 14^ giornate, dimostra solidità e alto livello tecnico. Unico stop contro il Palermo, poi tre pareggi e per il resto, vittorie. Alla vigilia della 14^ giornata sono 30 i punti conquistati ed un vantaggio di 4 lunghezze sulla Turris e 6 sul trio Savoia, Chieri e Palermo.
Presidente Sechi la Torres è approdata nell’eSport e lo ha fatto in grande stile. Come è nata questa squadra?
Per noi la vostra chiamata per partecipare a questo primo campionato sperimentale è stata una bella sorpresa e devo dire che, da subito, ci ha incuriosito il mondo degli eSports, soprattutto in un momento come questo. Siamo costretti a stare in casa, il calcio è fermo e le attenzioni si spostano dal campo per andare altrove. E’ stata una scoperta e grazie alla nostra responsabile della comunicazione, Giulia Bardanzellu, siamo riusciti in breve tempo a mettere in piedi una squadra di ottimo livello. In realtà trovare questi bravissimi giocatori è stato facile perché già esisteva un eteam Torres, anche se non ne sapevamo nulla. E’ nata subito una collaborazione e ora ci rappresentano nel primo campionato sperimentale della LND. Tra l’altro lo stanno facendo benissimo visti i risultati.
Cosa pensa di questo mondo che appassiona migliaia di giovani?
Credo che abbia moltissime potenzialità. Ho avuto modo di parlare con il responsabile della community Progetto Gaming che ci ha aiutato ad allestire la squadra e ha una visione molto chiara di come si stanno evolvendo le cose, non solo a livello locale o nazionale ma mondiale. E’ un settore che si sta muovendo a lunghi passi verso l’equiparazione ad una disciplina sportiva a tutti gli effetti, trainato anche dai grandi club che già stanno investendo su questi progetti. Il fatto di potersi sfidare in qualsiasi momento e di confrontarsi con altre realtà sportive è uno dei fattori vincenti. Non ci sono limiti a quello che può accadere e per molti ragazzi rappresenta anche un’occasione perché dove c’è interesse arriva anche una buona pubblicità per il brand. Noi siamo all’inizio ma abbiamo avuto un incredibile riscontro e questo mi fa guardare in avanti.
Pensa che in futuro si potrà parlare di tesserati Torres eSports?
Perché no? Sarebbe un modo per coinvolgere una platea di nuovi tifosi che, magari sotto le insegne della Torres, possono partecipare a competizioni di livello. E’ comunque aggregazione, anche se si fa dalle proprie case, perché si gioca insieme contro degli avversari su un campo, virtuale ma si tratta sempre di un palcoscenico dove si svolgono delle sfide. Giocare in una squadra poi, magari quella che segui già ogni domenica allo stadio, contribuisce alla socialità e so che spesso le Società organizzano anche eventi a cui partecipano in tanti. Potrebbe essere un’occasione anche per noi. Ci sono ragazzi a cui piace praticare calcio ma per altri gli interessi sono diversi. Intercettare questo interesse e convogliarlo in un eSport, con regole, allenamenti e disciplina, esattamente come accade per un qualsiasi settore giovanile, potrebbe essere qualcosa in più per noi, per loro ma anche per eventuali, potenziali, sponsor.
In collaborazione con Giulia Bardanzellu - Ufficio Stampa & Comunicazione della Torres Calcio