All news
Biancoscudate e Avis assieme: Gol e donatori per vincere
Un gol per la vita. Non sembra poterci essere slogan migliore per un gruppo di ragazze che vanta il secondo miglior attacco della Serie B, viaggia alla media di più di tre reti realizzate a partita e continua a pensare in grande. Un sogno alimentato anche dalla collaborazione con l'Avis provinciale, che ha presentato ieri pomeriggio al Macron Store le nuove divise del Calcio Padova femminile. Divise che ha fortemente voluto e sponsorizzato la stessa Avis, il cui logo campeggia in bella vista sotto lo scudo. Quest’ultimo è stato stampato in formato “extra-large”, richiamando così il design della maglia del Padova maschile. Ovviamente il richiamo è anche nei colori, con il bianco della prima divisa e il rosso della seconda. Fatto salvo il blu del portiere, a differenziarsi è un verde acceso, che oltre a rappresentare la terza maglia delle ragazze biancoscudate simboleggia anche il colore della prima divisa in assoluto realizzata lo scorso anno da Avis per il Padova.
L'associazione dei donatori di sangue e il Padova femminile hanno stretto una partnership speciale, che si basa sue due grandi sogni. La Serie A è il cruccio delle ragazze, attualmente terze in classifica. La grande speranza dell'Avis, invece, è quella di arrivare all’autosufficienza di sacche, come hanno spiegato ieri Giancarlo Agostini, il fautore dell'iniziativa, e Roberto Sartori, presidente dell’Avis provinciale: «A differenza del Veneto, la provincia di Padova è ancora indietro dal punto di vista del numero di donatori. Ci mancano 8.500 sacche all’anno per raggiungere l’autosufficienza. Vogliamo incrementare il numero di cinquemila donatori e lo sport è un veicolo ottimo per riuscirci. Contiamo molto su questo progetto».
Ha benedetto l'iniziativa anche il presidente Bergamin, presente all’appuntamento assieme a Boniotti, Bobb, Monteleone e Tentardini. Le mute sono state disegnate non solo per le ragazze della prima squadra, ma anche per quelle della squadra Giovanissime, della Primavera e per le ragazze della formazione di calcio a 5.
Stefano Volpe - Il Mattino