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A Novi la rivincita delle donne
C’è una Novese ormai fuori dal calcio giocato e una Novese che muove i primi passi con l’entusiasmo del neofita e il sostegno di una città. In testa al campionato di Serie B a punteggio pieno dopo due partite, la Novese calcio femminile ha saputo in poche settimane conquistarsi la simpatia e l’apprezzamento di molti appassionati al punto che domenica pomeriggio c’erano quasi 150 persone ad assistere al trionfo sulla Juventus (5-2).
Non solo i genitori delle giocatrici ma qualche aficionado della vecchia Novese, curiosi e molte donne: risultato a parte, tanta era la soddisfazione di chi ha assistito per la prima volta a un incontro di calcio femminile, come quello sportivo che uscendo dal Girardengo ha commentato:”Finalmente una partita di pallone, giocata senza simulazioni e perdite di tempo. Un buon livello tecnico con elementi che giocano a calcio come la punta Montecucco o il regista Ambrosi che mi ha ricordato Pirlo: credo che tornerò perché mi sono divertito”.
Forse il miglior complimento e incoraggiamento per il lavoro della società del presidente Davide Saccone, d’altronde, anche alla biglietteria dello stadio, i numeri raccontavano di un pubblico superiore rispetto ad analoghe esperienze in altre piazze, segno, forse, che il gruppo storico alla base del progetto ha trovato la sua casa e dimensione. Non è un caso che dirigenti e quadri tecnici siano tutti novesi: mister Maurizio Fossati è un’istituzione in città (ormai da 20 consecutivi siede su una panchina a inizio stagione) e la stima nei suoi confronti ha indotto tanti a sottoscrivere un abbonamento alle Grifone biancocelesti. Molte componenti della prima squadra sono ragazze di Novi e dintorni (l’acquese Giorgia Licciardi è fresca di convocazione in nazionale under 16) e l’aver deciso di allestire una Juniores ha pesato nella crescita del barometro della simpatia verso le lady. Carlotta Rolando, capitano della Juniores, è novese purosangue e il suo esempio ha stimolato qualche coetanea ad affacciarsi nel mondo del pallone in rosa, al pari di tante piccole bimbe che si allenano nella scuola calcio allestita dal club.
Maurizio Iappini
La Stampa