Legend: Diego Maradona Jr, Simone Del Mestre, Angelo D’Amico icone della Serie A

Legend: Diego Maradona Jr, Simone Del Mestre, Angelo D’Amico icone della Serie A

La Serie A del Beach Soccer FIGC-Lega Nazionale Dilettanti a volte può essere letta come un romanzo fatto di storie dove gli appassionati possono identificarsi grazie alle emozioni che i protagonisti suscitano in chi ama lo sport nella sua essenza più pura. Le gioie vissute, le fragilità mostrate, le grandi imprese compiute e le difficoltà incontrate da tutti gli atleti che hanno dato tanto se non tutto ad uno sport unico nel suo genere confermano ancora una volta che il beach soccer non è solo spettacolo e divertimento ma è un riflesso delle tante sfaccettature della vita. Nel Beach Soccer si entra di diritto tra il gotha delle Legend non solo per le qualità tecniche ed agonistiche ma anche per ciò che un atleta ha saputo trasmettere al pubblico. Simone Del Mestre, Angelo D’Amico e Maradona Jr per quasi vent’anni hanno riempito le Arene di tutta Italia perché hanno interpretato il beach soccer non solo come uno sport ma come uno strumento per esprimere sé stessi.

L’amore per il beach soccer ha spinto spesso Simone Del Mestre a trovare un compromesso tra un’ottima carriera nel calcio e la sua passione senza confini per lo sport estivo per eccellenza. Un portiere friulano doc, dallo sguardo di ghiaccio e dal temperamento mediterraneo. Quando la perseveranza friulana incontra l’estro latino scocca quella scintilla che genera uno dei portieri iconici del beach soccer.

La scorsa estate nella tappa di Lignano a 42 anni, davanti alla sua gente, Simone Del Mestre ha chiuso un percorso iniziato nel 2008 sulla spiaggia dai riflessi d’oro che accarezza l’Adriatico e lambisce il fiume Tagliamento. La Coil Lignano l’ha scoperto, la squadra del Friuli Venezia Giulia gli ha concesso la passerella d’onore.  Del Mestre per quindici stagioni ha incarnato al meglio tutte le qualità di un portiere di beach soccer. Per lui sei trofei conquistati e tante emozioni con le maglie di Lignano, Samb e Catania. Nel 2011 e 2012 due esperienze con la Colosseum ed un altro Scudetto sfiorato. Simone ha dimostrato in ogni occasione una concentrazione tale da renderlo un para rigori senza uguali nel circuito. La sua bravura con i piedi l’ha reso un punto di riferimento della manovra in ogni club in cui ha giocato, un’interpretazione del ruolo nel miglior stile beach soccer. “Uno sport che mi ha regalato non solo soddisfazioni professionali – sorride Simone – ma tanti momenti emozionanti vissuti con persone speciali. Alcune situazioni anche paradossali. Alla mia prima convocazione in Nazionale nel 2008 in una tappa in Francia a Metz, Corosiniti e Platania per stemperare la mia tensione mi hanno fatto notare che il cognome sulla mia maglia era sbagliato, ed in effetti una lettera era stata stampata all’incontrario. Non potevo chiedere un inizio migliore per non montarmi la testa”. Dalla maglia azzurra al Campionato, per Simone c’è un anno da cerchiare in rosso:”Nel 2017 alla prima stagione con la Samb ho centrato un triplete pazzesco soprattutto per il modo in cui l’ho conquistato con i compagni di squadra. Lo Scudetto vinto in rimonta davanti al pubblico di casa è qualcosa che faccio ancora fatica ad esprimere a parole”.   

 

Nel 2019 è stato eletto come miglior portiere della Serie A. Del Mestre non è solo una Legend della Serie A ma uno dei tre portieri che hanno scritto la storia della Nazionale: 231 presenze (6 gol), cinque mondiali giocati (2009, 2011, 2015, 2017 e 2019), Vice Campione del Mondo nel 2019 in Paraguay, campione d’Europa nel 2018 ad Alghero con il rigore decisivo parato alla Spagna in finale. Nel 2015 ha conquistato la Medaglia d’argento ai Giochi Europei di Baku e la Medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia di Pescara ed infine si è laureato Vice Campione d’Europa nel 2010 a Lisbona. Tanti i riconoscimenti individuali: pallone azzurro nel 2018 e miglior portiere degli Europei sempre nel 2018. Di Europei Del Mestre ne ha giocati undici.

Parafrasando il titolo di un celebre film di Alejandro Amenàbar con protagonista un gigante Javier Bardem, chi nasce a Terracina nasce con il “Mare Dentro”. Il litorale pontino ha regalato tante Legend al Beach Soccer, Angelo D’Amico è una di queste. Da più di vent’anni, prima da giocatore e adesso d’allenatore, il capitano dei capitani incarna al meglio quello che è più di un club, il Terracina. Vestire la maglia dei tigrotti è uno stato d’animo, con una città dietro che ti spinge a dare il meglio, un senso d’appartenenza viscerale, l’orgoglio di rappresentare una terra che si rispecchia nelle sue spiagge e nel suo mare, nella sua passione sconfinata per il beach soccer.

Spiegare la parabola di Angelo D’Amico con il Terracina significa raccontare vent’anni di beach soccer. Dal 2004 al 2022 prima da giocatore e poi da allenatore la Legend D’Amico ha sempre indossato la stessa maglia. In dodici stagioni con il Terracina ha conquistato nove trofei marchiando a fuoco più di due lustri della Serie A. Difensore coriaceo, intelligente, capitano indomito di una squadra simbolo del massimo campionato di beach soccer. Angelo si è tolto anche delle soddisfazioni con la nazionale. Non poteva essere altrimenti se ad allenarti è Emiliano Del Duca che, dopo aver vinto tutto con il Terracina, da ct sta riscrivendo la storia della Nazionale italiana. Dal 2016 D’Amico sta lavorando per diventare una Legend anche da allenatore. Con il club pontino ha già messo in bacheca una Supercoppa (2019) raggiungendo due finali di Coppa (2018 e 2019) e fermandosi all’ultimo atto del Campionato 2021.  

Da un baluardo difensivo passiamo ad un numero dieci d’autore perché le Legend della Serie A le troviamo in tutte le declinazioni della disciplina sportiva. Parliamo di Diego Armando Maradona Jr, un giocatore di personalità, classe, pervaso da una voglia di vincere che mai ha intaccato la sua sensibilità di sportivo corretto e leale. Non conta nulla il cognome, per Maradona Jr sulla sabbia parlano i numeri di una carriera costellata di successi e gol pesanti come macigni. Dal 2008 al 2018 il fantasista ha illuminato la Serie A. Per uno scherzo del destino Maradona ha iniziato la sua carriera con il Mare di Roma (squadra lidense) terminandola con la maglia della Lazio. Ma andiamo per gradi. Nel 2008 parte con il botto, subito 20 gol nel suo Campionato d’esordio.

Nel 2009 il destino compie uno dei suoi percorsi imprevedibili, si consuma una catarsi che lo sport regala nei suoi momenti più alti. Maradona Jr prende per mano il Napoli dove attorno a lui viene costruita una corazzata argentina con il portiere Salguiero e il difensore Franceschini. Per lui gol a raffica (ben 15) e finale scudetto da urlo con Milano battuta con i suoi colpi di classe che consegnano il tricolore ad un sorprendente Napoli… come accadde al grande Diego contro il Milan di Sacchi. L’anno seguente ancora Napoli, nessuna vittoria, ma tanti gol, da play e regista assoluto, 12 sigilli. Nel 2012 i dirigenti della Colosseum Roma lo portano verso la capitale: in due anni con Della Negra allenatore 35 reti, una finale scudetto persa e un terzo posto.

Nel 2015 si tuffa nell’avventura Catania: In coppa Italia e Eurowinners Cup sei gol in tutto. In campionato ha messo a segno 4 reti, 3 in Coppa. Nel 2016 va meglio, due gol in coppa, 4 in Serie A e una Supercoppa alzata con gli etnei. Nel 2017 e 2018 termina la carriera con la Lazio, chiude con il botto, ben diciassette gol. Al di là dei numeri e dei trofei Maradona Jr ha regalato lampi di classe che hanno illuminato tutto il movimento. Ha indossato anche la maglia azzurra dal 2008 al 2012, sessanta presenze condite da 12 reti, Vice campione del Mondo a Marsiglia con tre suoi gol. Ha disputato due Mondiali e tre Europei.