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Le Legend della Serie A Beach Soccer FIGC-LND
Nello sport come nella vita bisogna conoscere il passato per capire il presente ed orientare il futuro. E’ il caso del Beach Soccer che da sport emergente ormai ha raggiunto la piena maturità e può guardarsi alle spalle con orgoglio e consapevolezza. Una disciplina entusiasmante che unisce sacrificio e spettacolo.
Sono i due aspetti che hanno esaltato i primi sei beacher Legend celebrati sul profilo instagram della #serieabeachsoccer in un viaggio fatto di ricordi ed emozioni. Stiamo parlando di Roberto Pasquali, Massimo Agostini, Pasquale Carotenuto, lo spagnolo Amarelle, Giuseppe Soria e Michele Leghissa. Tutti atleti che non si sono limitati a sfoggiare giocate d’alta scuola ma hanno fatto collezione di trofei con i rispettivi club scrivendo la storia della Serie A e della Nazionale. Tutti e sei almeno una volta si sono trovati di fronte in schieramenti opposti, hanno giocato insieme in diversi club con la curiosità del 2012 quando Soria, Pasquali e Leghissa sono stati compagni di squadra nella Colosseum di Roma.
Nei primi quindici anni di vita del beach soccer, dal 2004, anno in cui la disciplina è stata riconosciuta ufficialmente dalla FIGC-Lega Nazionale Dilettanti, al 2019 le prime sei Legend salite alla ribalta hanno rivoluzionato lo sport più praticato dell’estate.
Roberto Pasquali ha dato una dimensione nazionale ed internazionale ad una località come Terracina che ha sfornato talenti a profusione diventando nel tempo un vero e proprio punto di riferimento per la disciplina. Oltre ad aver collezionato trofei con la squadra della sua città ha illuminato il primo lustro dell’Italia portando gli azzurri al primo titolo europeo. Roberto ha rivoluzionato il ruolo di attaccante sulla sabbia proiettandolo in una dimensione a tutto campo. Per lui anche due esperienze come player manager del Terracina e dell’Anxur Trenza.
Massimo Agostini dopo aver calcato i palcoscenici più importanti della Serie A di calcio si è tuffato con passione e professionalità nel beach soccer trascinando con un sé un’intera generazione di giocatori. Il “Condor” ha marchiato a fuoco i primi anni del beach soccer con la maglia dei Cavalieri del Mare di Viareggio e del Terracina togliendosi grandi soddisfazioni anche con la maglia azzurra da giocatore e da ct.
Per capire le qualità di Pasquale Carotenuto bastano tre dati: l’attaccante partenopeo ha vinto la classifica marcatori dei primi tre campionati italiani nel 2004, 2005 e 2006 ripetendosi cinque anni dopo nel 2011. “Bum bum” Carotenuto ha fatto la differenza nel beach soccer non solo per la quantità di volte che ha gonfiato la rete ma soprattutto per la continuità, con gli ultimi gol segnati nel 2019. Parliamo di centinaia di reti distribuite in quattordici anni (con due pause) con tante maglie diverse tra cui Catanzaro, Eboli, Viareggio, Roma, Lazio e Terracina. Anche in nazionale Carotenuto ha fatto la differenza segnando più di cento reti e laureandosi campione d’Europa nel 2005.
Giuseppe Soria può definirsi non solo Legend ma anche recordman. “Il Toro di Vasto” ha giocato dal 2005 al 2022 diciassette edizioni della Serie A segnando sempre almeno un gol. Nel 2023 è tornato in B per aggiornare un curriculum già pazzesco. Capocannoniere nel 2011, due trofei con la Samb e centinaia di reti con Vasto, Chieti, Bibione, Milano, Colosseum, Canalicchio Catania ed Ecosistem Catanzaro. Ha impresso la sua firma in cinque finali laureandosi vice campione del Mondo con l’Italia nel 2008. Celebre la sua girata a fil di sabbia, un vero e proprio marchio di fabbrica.
Se attaccare nel beach soccer è un’arte, difendere è un esercizio di eroismo. E’ quello che ha dimostrato Michele Leghissa per dodici anni, dal 2004 al 2016 con le maglie di Friulpesca, Udine, Lignano, Cavalieri del Mare di Viareggio, Colosseum, Sambenedettese, Udinese e Romagna. Soprannominato “the wall” non a caso, ha marcato e domato gli attaccati più forti al mondo togliendosi anche la soddisfazione di segnare gol pregevoli. Un esempio di lealtà e correttezza, Leghissa ha indossato la maglia della Nazionale italiana per dieci anni (2004-2014), capitano dal 2011 al 2014, vice campione del Mondo nel 2008, Campione d’Europa nel 2005.
L’Italia l’ha scoperto e valorizzato, il mondo l’ha accolto e premiato come uno dei più forti nel panorama internazionale. Parliamo dello spagnolo Amarelle che probabilmente è stato uno dei giocatori più tecnici che ha calcato la sabbia delle spiagge italiane. Dal 2006 al 2010 l’iberico ha illuminato la Serie A con i suoi colpi ad effetto da vero acrobata della sabbia. Nel 2014 è tornato in Italia per arricchire la sua bacheca di trofei. Se parliamo di Amarelle parliamo di Milano, la società con cui lo spagnolo ha vinto tutto. Per la Serie A è stato un vero e proprio valore aggiunto se pensiamo che ha segnato più di 300 gol con la nazionale iberica ed ha collezionato trofei con i club di mezzo mondo.