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Supercoppa 2010, Milano campione
È iniziata col botto la quattro giorni di grande beach soccer a Ostia. In programma la fase finale della Serie A Enel, targata Figc-Lega Nazionale Dilettanti, che conclude proprio sul lido romano, grazie al consolidato contributo di Officina Italiana, di Accademia dello Sport e del Comune di Roma, una stagione esaltante che fino ad ora ha toccato ben 7 località diverse (Roma, Castellaneta Marina, Pescara, S. Leone, Olgiate Olona, Lignano Sabbiadoro e Cervia) entusiasmando tifosi e semplici appassionati. I numeri sono lì a testimoniarlo: 22 giornate di evento, 127 gare disputate ed 839 gol segnati. Uno spettacolo che, grazie ai partner della LND, si vive anche fuori dallo stadio con una serie di iniziative che richiamano anche chi non è attratto dal gesto tecnico dei migliori beachers al mondo. Oggi però si è celebrato un anticipo esaltante dello spettacolo che andremo a vivere da domani con la Poule Scudetto (in campo le 4 migliori del Girone A centro-sud Roma, Ragazzini Generali Catania, Feldi Catanzaro ed Elleci Terracina, e le 4 migliori del Girone B centro-nord Coil Lignano Sabbiadoro, Colosseum, Milano e Viareggio): è stata assegnata la Supercoppa di Lega Enel, vinta dal Milano sulla Martos Napoli (5-2), ed il Firenze Calcio Femminile ha vinto il tricolore “in rosa” del beach soccer italiano. Con questa vittoria i rossoneri conquistano il secondo trofeo stagionale, dopo la Coppa Italia vinta a Roma ad inizio giugno e diventano il club più titolato in Italia, staccando di una lunghezza Catania ferma a 6 trofei in totale. La corazzata Milano quindi è in corsa per un triplete che avrebbe dell'incredibile se domenica dovesse anche vincere il suo terzo scudetto. Per quanto riguarda il beach soccer, Firenze supera per 2 – 1 la Pro Reggina e fa suo il primo trofeo di beach soccer femminile al termine di una finale combattuta. Visibilmente soddisfatto il Vice Presidente della Divisone Calcio Femminile Lina Musumarra: “E’ stata una bella giornata di sport, le ragazze hanno dimostrato che il calcio femminile è vivo e propone sempre uno spettacolo accattivante per il pubblico. Bilancio positivo per questa esperienza sulla sabbia, la Divisione ci tiene a sfruttare ogni occasione per far crescere il movimento ”.
Martos Napoli-Milano 2-5 (1-3, 1-1, 0-1)
Napoli: Salgueiro, Galvan, Di Maio, Franceschini, Esposito, Palma, Hilaire, D'Auria, Maradona, Capuano. All. Amorosetti.
Milano: Rasulo, Casarsa, Bruno, Nico, Ahmed, Ghilardi, Zanini, Benjamin, Alan, Fumagalli. All. Panizza.
Arbitri: Anania di Paola e Polito di Aprilia.
Marcatori: nel pt 2' Alan (M), 2' Maradona (N), 5' Benjamin (M), 8' Ahmed (M), nel st 1' Di Maio (N), 10' Casarsa (M), nel tt 8' Bruno (M).
L'inno di Mameli fa da apripista ad una sfida ricca di spunti tecnici, è la rivincita della finale scudetto 2009, la partita che vede contrapporsi le formazioni che hanno dominato la scorsa stagione (Napoli campione d'Italia e Milano vincitore della Coppa Italia) e che si sono dimostrate protagoniste anche quest'anno (il club azzurro è stato eliminato dalle migliori quattro dei girone centro sude solo all'ultima giornata). Rivalità geografica a parte, Napoli-Milano rappresenta due modi opposti di concepire il gioco del beach soccer, con i campani-argentini da una parte (sono 3 gli albiceleste che vestono la gloriosa casacca vesuviana: Hilaire, Salgueiro, Franceschini e Galvan) che interpretano il futbol fatto di intensità, grinta e controllo dell'avversario e con i lombardi-brasiliani dall'altra (sono tre i verdeoro che militano con la formazione rossonera: Bruno, Benjamin e Alan, quest'ultimo brasiliano di nascita ma naturalizzato portoghese) che fanno del possesso palla, della tecnica e dell'acrobazia il loro marchio di fabbrica. Tutti ingredienti che hanno contribuito ad accendere la miccia, un cocktail esplosivo che garantirà spettacolo per 36' di gioco effettivi. Subito scintille ad inizio gara, i napoletani fanno grande pressing e nascondono il pallone agli avversari, ma al primo errore la coppia Bruno-Alan non perdona. Il sinistro del portoghese al 2' è mortifero e non lascia scampo all'estremo difensore campano. Nemmeno il tempo di esultare che gli azzurri conquistano il pareggio: protagonista assoluto Diego Maradona che si esibisce in una serpentina che lascia di stucco due giocatori lombardi e cadendo riesce ad infilare la porta difesa da Rasulo. Lo spettacolo la fa da padrone, i continui capovolgimenti di fronte premiano al 5' il guizzo di Benjamin che da fuori area trova il varco giusto riportando avanti i suoi. Ancora i rossoneri al 7' con il brasiliano Bruno che si esibisce in un colpo di tacco eccezionale ma Salgueiro neutralizza in tuffo. La maggiore pressione del Milano porta al doppio vantaggio quando mancano poco più di 4' al riposo. Capitan Ahmed si esibisce in un'acrobazia spettacolare a centro area, arpionando il pallone in rovesciata e superando l'incolpevole Salgueiro. La seconda frazione si apre con una vera e propria perla dell'azzurro Di Maio che, spalle alla porta difesa dal neo-entrato Zanini, calcia magicamente di esterno destro. Milano non ci sta ed inizia nuovamente a macinare gioco, ci pensa Alan al 3' ad impensierire il portiere avversario con un sinistro preciso deviato miracolosamente in angolo. Il ritmo è molto elevato, Nico e Fumagalli tra i lombardi lottano come leoni per rifornire le stelle Bruno e Benjamin. Dall'altra parte il clan argentino Hilaire-Francechini-Galvan dimostra grande solidità, interrompendo le trame offensive avversarie e rifornendo di palloni Maradona che calcia due volte in porta sfiorando il gol. Milano però non si scompone e si ripresenta in avanti con la solita pericolosità, stavolta è Casarsa a rendersi protagonista di un avanzata inarrestabile lungo la fascia destra culminata con un tiro ravvicinato che piega le mani a Salgueiro. Le lancette del cronometro corrono veloci e non succede più nulla di rilevante, con le due squadre che, complice il gran caldo, rimandano le ultime sfuriate ai 12' decisivi. Nella terza ed ultima frazione le due formazioni si equivalgono per lungo tempo, Palma tra i napoletani e Benjamin tra i milanesi sono i più attivi, ma il risultato non cambia. La parola fine sull'incontro la scrive il brasiliano Bruno che s'inventa una conclusione in diagonale da centrocampo che supera l'estremo difensore azzurro. Mancano 4' al termine e Milano allontano lo spettro della rimonta dello scorso anno, quando nella finale scudetto si è vista rimontare addirittura quattro gol nell'ultimo tempo. I lombardi giocano con maggiore concentrazione, stavolta è diverso, e lo si capisce anche al 9' quando Ahmed colpisce una traversa a poriere battuto che legittima ancor più il risultato finale.